mercoledì 3 agosto 2005

VORREI


Vorrei essere un’altra me.
Vorrei essere due volte.
Vorrei fiori freschi in ufficio tutte le mattine e anche delle matite colorate.
Vorrei fiori freschi e anche una gonna nuova.
Vorrei una città meno incazzata, meno intasata di traffico, meno gonfia di gente in tilt.
Vorrei una città senza burini. Senza gradini. Senza sampietrini.
Vorrei amici sinceri, senza peli sulla lingua.
Vorrei amici sinceri, senza pali nel culo.
Vorrei amare chi mi pare, senza giustificazioni.
Vorrei amare chi mi pare, senza patemi o mortificazioni.
Vorrei un sorriso gratis, ogni tanto.
Voglio un sorriso gratis. Ti prego, ridi!
Vorrei un aquilone gigante e la spiaggia di Capocotta deserta.
Vorrei un aquilone che voli in alto.
Vorrei un’orchidea tatuata sul collo.
Vorrei anche il nome dei miei figli tatuato sul braccio.
Vorrei una Vespa 50 Special e strade libere per sentire “l’effetto che fa”.
Vorrei una Vespa 50 Special e “il Patriarca” che mi aspetta sotto casa sua.
Vorrei una vita senza appuntamenti, scadenze, tributi da pagare.
Vorrei una vita spensierata, a 200 km orari sul raccordo anulare con lo stereo a 1000 watt.
Vorrei ammazzare di botte la vigilessa che mi ha tolto 5 punti patente.
Vorrei ammazzare di botte tutti i “selleroni” di Roma.
Vorrei incontrare vecchie fiamme e sentirmi soddisfatta comunque.
Vorrei incontrare vecchie fiamme e magari portarmi a letto chi non ho potuto.
Vorrei una vecchia Atala metallizzata, ma tutta da risistemare.
Vorrei un’Atala nuova, dopo il furto che ho subito.
Vorrei un giorno al mare senza pensieri.
Vorrei un giorno al mare con l’I-Pod e la Settimana Enigmistica.
Vorrei un padre più presente e una madre meno amara.
Vorrei un padre e una madre.
Vorrei vedere solidarietà tra lavoratori, tra studenti, tra categorie.
Vorrei vedere solidarietà nella Cdl e nell’Ulivo.
Vorrei vedere i funerali di Previti e scorgere nemmeno una lacrima tra i presenti.
Vorrei vedere i funerali di Berlusconi e sentire l’ebbrezza che va.
Vorrei vedere Piersilvio senza un soldo e la fidanzata senza veli.
Vorrei vedere Veronica fuori di testa che balla la bachata sul terrazzo in Sardegna.
Vorrei distribuire intelligenza come lo zucchero sul pandoro. A colpi di “su e giù”.
Vorrei un po’ più di intelligenza, anche se so che c’erano i saldi già milioni di anni fa.
Vorrei Bush in sedia a rotelle su una discesa.
Vorrei le figlie di Bush e dirgli che sono delle ciccione senza vergogna.
Vorrei le figlie di Berlusconi e dirgli che sono delle ciccione senza la gogna.

Vorrei un’Italia meno umiliata, meno strumentalizzata, meno baldracca, meno usata da opulenti “benefattori”. Vorrei che chi ha votato questo Governo chiedesse scusa a chi lo ha osteggiato. Vorrei un popolo italiano più coraggioso, capace di scandalizzarsi, di opporsi, di scendere in piazza di fronte a ingiustizie, riforme della giustizia, leggi ad personam, scandali. Invece mi ritrovo a desiderare cose impossibili, a lavorare in un posto dove non esiste neanche la stima di sé, a conoscere gente mediocre ma saccente, che parla di Maldive, telefonini, cure per la cellulite. Mi ritrovo a vomitare spesso di fronte ad un uomo che tenta di rimorchiarmi con lo “scooterone” o che esibisce l’occhiale DG (Deficiente Generalizzato), che mi dice quanto guadagna (che poi è sempre meno di quello che guadagno io…ma che faccio? Glielo dico?), che parla continuamente della sua vita e che si atteggia come una checca. Mi ritrovo a vomitare anche per amiche frivole, piene di se e di grasso di merda, ciccione del cazzo che si credono belle, che si vestono come la Ventura e gli esce la trippa da tutte le parti. Cazzo, copritevi!!! Siete mie amiche!!!
E poi si lamentano tutti, ma nessuno va a votare

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