martedì 27 settembre 2005

A MESSAGE FROM CINDY SHEEHAN

La mamma più famosa d' America, ed il cielo sa se vorrebbe non esserlo, è stata arrestata con altre 370 persone mentre manifestava davanti alla casa Bianca per ottenere un colloquio con mr president idiot bush. La signora Sheehan ha perso il figlio in Iraq e da allora non si dà pace per ottenre il ritiro delle truppe della coalizione dall' Iraq. Ha scritto una lettera molto bella che troverete sul sito di Michael Moore, fatevi un giro, scoprirete un sacco di cose interessanti.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ho trovato la traduzione della lettera di cindy sheehan e vel aposto per intero
Così sono stata arrestata davanti alla Casa Bianca
di Cindy Sheehan

Questa volta le voci rispondono al vero. Sono stata arrestata dinanzi alla Casa Bianca. Non ero mai stata arrestata prima d’ora.
Siamo andati da Lafayette Park fino alla Guard House della Casa Bianca: io, mia sorella, altri membri della Gold Star Families for Peace e alcune famiglie di militari e abbiamo rinnovato la richiesta di vedere il presidente. Volevamo chiedergli ancora una volta: quale è questa Nobile Causa? Con nostra grande sorpresa e stupore la nostra richiesta è stata respinta. Si sono persino rifiutati di consegnare alla Casa Bianca lettere o fotografie dei nostri cari uccisi.
A questo punto sappiamo benissimo perché George non vuole incontrare i genitori dei soldati che ha ucciso e che non sono d’accordo con lui. Anzitutto detesta il fatto che si possa non essere d’accordo con lui. Non saprei dire fino a che punto lo detesta o se invece è una realtà che rifiuta persino di accettare. In secondo luogo, è un vigliacco che si rifiuta di incontrare la gente che gli paga lo stipendio. Forse la prossima volta che uno di noi sarà convocato dai capi perché vogliono valutare in che modo svolge il suo lavoro o la prossima volta che ci verrà detto che stanno per farci rapporto per una infrazione sul luogo di lavoro ci dovremmo rifiutare di presentarci e di parlare con i superiori citando il fatto che il presidente non è tenuto a farlo. La terza ragione per cui non ci vuole parlare va individuata nel fatto che sa benissimo che non esiste alcuna Nobile Causa per l’invasione e la perdurante occupazione dell’Iraq. È un interrogativo che non ha alcuna vera risposta.
Dopo che Mister Incoerente ci aveva rifiutato un incontro, ci siamo piazzati dinanzi a casa nostra, alla Casa Bianca (dinanzi al cancello ovviamente), e ci siamo messi a sedere con l’intenzione di non muoverci fin quando George non fosse venuto a parlare con noi. Ce la siamo spassata, abbiamo cantato vecchie canzoni di chiesa e vecchie canzoni di protesta mentre aspettavamo. Ho incollato una foto di Casey sulla cancellata della Casa Bianca e apparentemente anche questo è illegale.
Dopo tre avvertimenti a lasciar libero il marciapiedi dinanzi alla nostra casa siamo stati arrestati. Mi fa ridere l’idea che la persona che abita nella nostra Casa Bianca abbia giurato di rispettare e difendere la Costituzione degli Stati Uniti di America. La persona che attualmente è (p)residente della Casa Bianca non ha la più pallida idea di cosa sia la Costituzione. In occasione del primo mandato presidenziale è stato insediato dalla Corte Suprema, ha invaso e continua ad occupare uno Stato sovrano senza una dichiarazione di guerra da parte del Congresso ed ha anche violato diversi trattati per invadere l’Iraq. Per non parlare del fatto che si passa sopra alla tortura attualmente praticata nelle prigioni militari. Sono tutte violazioni della Costituzione. Il Patriot Act e il fatto di privarci del diritto di riunirci pacificamente sono gravi violazioni del Bill of Rights. George è così ipocritamente preoccupato che in Iraq venga approvata una costituzione da ignorare e fare a pezzi la nostra Costituzione.
Essere arrestati non è poi chissà cosa. Pur essendo stati arrestati per «manifestazione non autorizzata», la nostra protesta era molto più seria del semplice starsene seduti sul marciapiedi: la tragica e inutile morte di migliaia di iracheni e americani innocenti (sia in Iraq che qui in America) che sarebbero ancora vivi se non fosse per i criminali che vivono e lavorano nella Casa Bianca.
Karl Rove (oltre al fatto di essere un uomo che fa accapponare la pelle) ha rivelato l’identità di un agente della Cia e ha la responsabilità di aver messo in pericolo molti nostri agenti che operano sotto copertura in tutto il mondo. La vecchia azienda di Dick Cheney sta facendo profitti inverosimili aggiudicandosi contratti senza gare di appalto in Iraq, in Afghanistan e a New Orleans. Le attività di John Negroponte in Sud America sono estremamente losche e sanguinarie. Rumsfeld e Gonzales sono responsabili di aver illegalmente e immoralmente autorizzato, incoraggiato e approvato la tortura. A parte la violazione delle Convenzioni di Ginevra, la tortura mette in pericolo la vita degli uomini e delle donne che prestano servizio nelle forze armate in Iraq. Oltre ai succitati traditori, Condi ha mentito spudoratamente nel folle periodo che ha preceduto l’invasione. L’elenco dei reati commessi da questa amministrazione è lungo, odioso e incredibile. Incredibile è che NOI siamo stati arrestati per aver esercitato i diritti che ci derivano dal primo emendamento mentre costoro sono liberi di godersi la loro vita da criminali e di seminare distruzione in tutto il mondo.
Debbo comparire dinanzi al giudice il 16 novembre. C’è qualche avvocato disposto ad aiutarmi a contestare una legge incostituzionale?
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Traduzione di Carlo Antonio Biscotto