mercoledì 14 settembre 2005

UNIONI E LACERAZIONI

La premessa è d'obbligo:siamo come san Tommaso,crederemo solo dopo aver visto.
Parliamo delle unioni civili.Romano Prodi ieri ha fatto un passo che ha aperto nuovi scenari:ha,forse ,scelto chi vuole con sè e chi no,chi vuole rappresentare e chi no.Ha detto che la coalizione di centrosinistra sul tema delle unioni civili trova tutti gli alleati concordi.Tutti tranne uno:Clemente Mastella.Ma si sapeva,lo sapeva anche Prodi che la "deriva zapaterista" dell'unione non piace a Mastella.A questo punto viene da pensare,e ce lo siamo chiesto anche in un altro post,se Prodi non l'abbia fatto di proposito.Ovvero,che come ha tuonato sdegnato l'Osservatore (di) Romano,lo riportiamo più in basso,sia alla ricerca di voti e fatti due conti della suocera,visto che i sondaggi lo danno in testa, si sia detto che l'unione incasserà la vittoria se non sconfesserà il voto delle europee e ,soprattutto,quello delle regionali.Quindi con questa mossa si leva dal groppone Mastella,la cui collocazione naturale è nel centro-destra con Casini,che giustamente-anche se non condividiamo-difende il diritto dei cattolici a dire no.Nessuno stupore per l'anatema dell'Osservatore Romano "La lettera di Prodi - scrive il quotidiano del Vaticano - chiama direttamente in causa nella competizione politica la famiglia, la realtà naturale alla quale sono naturalmente inclini l'uomo e la donna. Una realtà fondata, come la stessa Costituzione italiana ammonisce, sul matrimonio. Un tentativo, dunque, di relativizzare e ideologizzare la realtà della famiglia. Una lacerazione inaccettabile". Uno strappo basato, insiste il giornale dei vescovi, "su una campagna elettorale orientata al procacciamento di tutti i voti rastrellabili sul territorio".Ma se Prodi lacera la famiglia,sono secoli che il vaticazzo ci lacera gli zebedei...destano semmai sorpresa le dichiarazioni di Gianfranco Fini "Non si può equiparare la famiglia intesa come unione tra un uomo e una donna basata sul matrimonio alle cosiddette unioni di fatto", ha premesso il ministro degli Esteri alla festa del Secolo a Cerignola. Detto questo però il leader di An non ha affondato sull'avversario, anzi. "E' giusto - ha detto Fini - rimuovere eventuali discriminazioni che negano i diritti individuali e personali dei cittadini che danno vita ad una unione di fatto". Se le sue intenzioni di voto pre-refendarie avevano scosso i vertici di AN,cosa penseranno i colonnelli adesso?

Nessun commento: